Storia di notti insonni e di romanzi capricciosi

Sveglia dalle 3 e 40. 

Sveglia da ieri, sarebbe meglio dire, visto che ho chiuso il portatile che erano già le due passate.

E poi, alle sei, in piedi.

Sveglia.

Perché quel tarlo del romanzo ti rode dentro e non ti dà tregua.

Perché appena chiudi gli occhi e spegni la luce nella testa ti rimbalzano le parole del fruttivendolo, della giornalaia... "Bello Come lampo, ma quando esce il nuovo romanzo?", "Oh, che romantica la storia di Angelica e Rolando! Quand'è che pubblichi il nuovo romanzo?".

E poi c'è la mamma. Già, la cara mammina. 

Quella che ogni sera ti chiama perché la vicina le ha detto che non vede l'ora di leggere il nuovo... indovinate cosa?

Solo che i romanzi mica si scrivono dalla sera alla mattina! 

E se è vero che Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde è stato scritto in una settimana, è vero pure che per Via col vento sono serviti dieci anni.

Io, poi, sarà che coi grandi della letteratura ho poco o nulla da spartire, ma con questa creatura ci sto proprio tribolando.

Sì, ho scritto creatura e tribolando: abbiate pietà, cercate di capirmi, non ho dormito niente ed il caffè ancora non fa effetto!

Insomma: cari mamma, fruttivendolo, giornalaia e via di seguito, abbiate pazienza.

Ci sto litigando, coi miei personaggi, cercando di cavar fuori la loro storia, ma loro fanno i reticenti. E, ogni volta che rileggo quanto scritto, trovo parole da cambiare, frasi da sistemare, dialoghi da aggiustare...

Lo pubblicherò, il nuovo romanzo, promesso. 

Ma fatemi dormire, vi imploro!